Dal Giappone al Piemonte in un connubio di saperi artigianali, culture e sapori. Prende vita da questa commistione NERO, il primo sake italiano al mondo che nasce dalle risaie vercellesi e dai luoghi della miscelazione torinese.
Un vero e proprio omaggio a uno dei simboli più conosciuti della millenaria cultura nipponica, realizzato utilizzando un’eccellenza agroalimentare del territorio come il riso e nel rispetto delle tradizioni produttive di due bevande emblema dell’intraprendenza sabauda durante i secoli come la birra e il vermut.
Il risultato finale è uno “spirito” innovativo, che punta a far incontrare le diverse culture rispettandone le differenze ed esaltandone le similitudini. Un prodotto ideato e realizzato per un bere sempre più responsabile, consapevole e di qualità.
La preparazione di questo innovativo esempio di Sake italiano prende soltanto ispirazione da quella orientale. Le rende il giusto onore per poi cercare un’altra, originale, strada: il processo di fermentazione, infatti avviene grazie ai lieviti della birra attentamente selezionati. Un omaggio agli storici birrifici piemontesi che, a inizio ‘900, hanno fatto di Torino una delle capitali europee di questa bevanda.
Le contaminazioni però non finiscono qua. “NERO” prende a modello anche un’altra specialità torinese come il vermut, liquore considerato per anni di “nicchia” ma tornato recentemente alla ribalta grazie all’ arte della miscelazione e alle sperimentazioni del food pairing.
Proprio dalla preparazione del vermut, “NERO” si affida per la fortificazione, l’incremento cioè del grado alcolico attraverso l’aggiunta di alcool, e per l’aromatizzazione, grazie all’utilizzo delle principali erbe botaniche che insaporiscono il vermut stesso e che diventano protagoniste anche di questo innovativo sake made in Piemonte, a cominciare dall’artemisia e dall’achillea.